Cembalaro e liutaio italiano. Visse a Padova e
successivamente alla Corte medicea, chiamatovi dal granduca Ferdinando nel 1690.
Il suo nome è legato all'invenzione di un nuovo sistema di percussione
nel clavicembalo. Sostituì infatti ai salterelli, mediante i quali le
linguette pizzicavano le corde dello strumento, i martelletti che si muovevano,
in base al principio della leva, per la pressione operata dalle dita sui tasti.
Variando la forza del tocco diventava così possibile ottenere, in luogo
dell'uniforme suono del clavicembalo, una corrispondente variazione di tono e
colore: il piano e il forte.
C. chiamò il nuovo strumento
gravecembalo col piano e forte, detto poi
fortepiano e
pianoforte. Il primo pianoforte costruito da
C. porta la data del
1702 (Padova 1655 - Firenze 1732).